Haiti e’ solo un brutto ricordo….ci aspetta altro nei prossimi anni……

Haiti,nome di terra lontana, dove le leggende dei pirati si mescolano a mari limpidissimi e natura ancora in parte incontaminata.
Da martedi’ tutto questo non c’e’ piu’.
Rimane solo morte e una miseria sommata gia’ alla quotidianita’ di questa isola.
Gente povera che a fatica cercava con dignita’ di mandare avanti la loro vita fatta di sacrifici continui, di lotte intestine tra guerriglie armate.
Certo che la morte non ha risparmiato nessuno, bambini e donne, uomini e militari, ribelli e soldati, tutti accomunati da martedi’ ad un giudizio divino che nulla ha a che fare con questa tragedia.
Su molti quotidiani e blog si da molte volte la colpa ad un Dio che tutti noi conosciamo ma che non ricordiamo, addossandone la colpa e le nostre misere domande sul perche’ tutto questo debba succedere contro popolazioni avversate gia’ da una triste vita di passioni e sacrifici.
Ma la colpa si da’ sempre agli altri solo perche’ non riusciamo a dare una risposta certa del perche’ succeda.
L’analisi umana di oggi, del nostro povero ominide civilizzato, porta sempre in un’unica direzione: Dio.
La colpa di questi eventi catastrofici e non spiegabili viene sempre attirbuita ad altri perche’ il nostro io, soffocato dal materialismo di questa societa’, non vuol vedere.
Eppure e’ lampante e sotto gli occhi di tutti.
E’ dal 1999 che assistiamo a una serie tragica di eventi naturali, provocati dal sole, dal centro della terra e da altri eventi naturali e fisici che circondano il nostro pianeta.
Il piu’ delle volte questi eventi sono interni al nostro pianeta, fanno parte della sua struttura geologica e non possono essere purtroppo avvertiti prima, ma una buona parte dei restanti tragici eventi sono legati a noi, alla nostra voglia irrefrenabile di distruggere e avvelenare tutto.
Il nostro comportamento che ci porta a credere di essere la migliore razza di questo pianeta, ci fa spesso dimenticare che e’ la natura l’arma vincente e alleata che puo’ darci una mano per evitare queste situazioni.
Ma la natura ormai si e’ dimenticata di noi, perche’ noi lo abbiamo fatto con lei secoli fa, con la scusa dell’industrializzazione, della modernita’ e dell’inventarsi qualunque cosa pur di assopire temporaneamente la nostra insaziabile voglia di consumismo.

Ma la natura non ragiona, per fortuna, come noi, e periodicamente manda messaggi terribili, affinche’ prima o poi l’uomo “civilis” riesca a percepirne il suo grido.
Ma niente, e’ come parlare con il muro.
Dopo qualche giorno, ascoltando i tg nazionali, vedo che la notizia di haiti e’ gia’ in terza voce e tra qualche giorno verra’ accantonata per far spazio ad altre news vuote ma interessanti per il populino bramoso di notizie fresche ogni giorno.

Ma questo modo di correre e dimenticare in fretta le passate esperienze, prima o poi si fermera’, anzi direi tra poco.
Queste tragedie naturali si stanno susseguendo a ritmo vertiginoso.

Vivremo in un periodo pericoloso che questa umanità non ha ancora vissuto prima.
È dentro ciascuno di noi il segreto per raggiungere l’equilibrio e cambiare.

Fino a che non arrivera’ tra qualche anno una nuova evoluzione, che purtroppo molti non vedranno, ma coloro che vivranno e passeranno il guado, avranno il compito di far ritornare fuori la nostra coscienza pura, sopita dal materialismo, e fonderla con la natura.
Il rispetto di queste due cose, l’amore e la natura, portera’ una nuova era di luce e di speranza per gli uomini e per il pianeta.

Ma molti di noipurtroppo non vedranno questo cambiamento………..

Preghiera sulla Natura……..

Volgiamo la mente alla nostra Madre Terra, perché il Creatore ha fatto la nostra Madre e noi siamo sul suo corpo. Fin dall’inizio dei tempi la nostra Madre Terra ci ha dato tutto quello di cui abbiamo bisogno, ci ha sostenuto. La gente qui e tutta la gente ovunque dovrebbe pensare a questo e porgere saluti e ringraziamenti alla nostra Madre Terra, che ha sempre seguito le istruzioni del Creatore. Così salutiamo la Madre Terra. Salutiamo anche i corpi d’acqua, i fiumi, i grandi laghi, i torrenti, i pozzi e le sorgenti. Il Creatore ha creato anch’essi. Ha dato vita a quelle acque e dirige l’acqua perché collabori mano nella mano con tutta l’altra vita che ha posto su questa Terra. Così quando noi beviamo l’acqua ogni giorno, la freschezza di quell’acqua e l’estinzione della nostra sete ci portano alla mente la comunanza cui partecipiamo. Vorrei chiedere che la nostra gente, mentre beve quest’acqua oggi, lasci che le menti si uniscano come fossero una sola mente. Offriamo il nostro saluto a tutta l’acqua del mondo, che ci ha portato così lontano. ‘è un’altra cosa che il Creatore ha posto su questa Terra: l’erba e tutte le medicine e la diversa vegetazione. Il piano del Creatore fu che saremmo stati interdipendenti l’uno dall’altro: da queste erbe che nutrono gli animali, la selvaggina e da quelle medicinali che risanano le malattie. Anche se l’umanità ha dimenticato i segreti e la conoscenza e il modo appropriato con cui trattare queste cose, le medicine non hanno dimenticato. Esse aspettano ancora ogni giorno e ogni notte gli esseri umani e il mondo animale chiede loro aiuto perché la pace possa venire e la malattia possa andarsene. Così, poiché siamo esseri smemorati, pensiamo in questo modo e porgiamo il nostro saluto alle medicine e alla vegetazione del mondo. C’è un’altra cosa. Il Creatore pose su questa Terra la vita alata. Gli uccelli volano sopra le nostre teste e nel primo mattino cantano le loro canzoni per ricordarci di questa vita. Le loro canzoni ci scuotono le menti. La vita alata fa questo, anche se sono pochi, come noi ora. La vita alata lotta ancora per portare la felicità alla mente dell’umanità. E all’Aquila, che era posta sull’Albero della Pace, chiediamo di custodire il nostro popolo. Chiediamo che tutta la nostra gente pensi a questo la prossima volta che sente gli uccelli. Uniamo le nostre menti come fosse una sola e porgiamo il nostro saluto a tutta la vita alata, com’è nostro dovere perché la vita possa continuare. Ora dirigiamo la nostra attenzione ai Quattro Venti. Essi soffiano giorno e notte, fanno muovere l’aria e in questo modo sostengono la vita. Sono stati creati dal Creatore perché fossero condivisi da tutta la vita. A questi venti che non sono mai mancati, che sono anch’essi ora ostacolati dall’umanità, che non sono più così sani, proprio come noi che siamo divenuti molto malati; a questi venti che ancora si sforzano di vivere e di compiere i loro doveri. Chiedo che tutta la gente diriga la propria attenzione allo Spirito e al Potere dei Venti, che non si sono mai scostati dalle istruzioni del Creatore di fare il loro dovere a beneficio di tutta la vita. Porgiamo un saluto ai Venti. A tutte le cose del mondo. E ce ne sono molte. Tutta quella Vita ha uno scopo; per tutta quella Vita uniremo le nostre menti come Una sola e porgeremo la nostra consapevolezza e il nostro saluto a tutte quelle cose che sono troppo numerose per essere menzionate ora. E volgiamo ora la nostra mente al Cielo. Il Creatore ha dato il Sole del Giorno. Esso sarà il nostro Fratello Maggiore e guarderà su di noi, sorelle e fratelli minori. Brillerà di luce perché possiamo vedere mentre camminiamo su questa Madre Terra, perché possiamo vederci l’un l’altro, cosicché vedremo la comunanza reciproca. Con il suo calore la Terra non gelerà; con il suo calore e potere le cose cresceranno. Così al nostro Fratello Maggiore, il Sole, che brilla oggi, il più affidabile che possa esserci, offriremo il nostro saluto; al nostro Vecchio Fratello Sole, che ha seguito le istruzioni del Creatore dal giorno dell’inizio sino ad ora. E speriamo di vederlo nuovamente domani. Per questa ragione abbiamo parole di gratitudine e incoraggiamento per il nostro Vecchio Fratello. Volgiamo il pensiero ora alla nostra Nonna Luna, che il Creatore ha posto nel Cielo e che è a capo di tutta la Vita Femminile nel suo ciclo mensile. Il creatore ha posto nelle sue mani il dovere di guardare che le famiglie degli esseri umani continuino. Quando i nostri bambini nascono e noi li sentiamo piangere per la prima volta, ciò significa che Nonna Luna è ancora forte e ancora condivide il suo potere con noi. Le maree dell’oceano salgono e calano, i giardini della Terra producono cibo: sono le azioni di Nonna Luna. E così siamo in grado di vivere. Lasciamo dunque che le nostre menti siano Una sola e porgiamo il saluto e il ringraziamento a Nonna Luna, la donna capo della Terra. E anche alle forze invisibili della Terra rivolgiamo il nostro pensiero. Il Creatore ha posto questi esseri sulla Terra e ha dato loro il potere affinché possano guardare su di noi e portare messaggi a tutte le potenze e al Creatore per riferire come vanno le cose. A questi esseri spirituali porgiamo il saluto e il ringraziamento. Ora porgiamo il saluto al nostro Creatore, l’Artefice di tutto il Mondo. All’inizio del Tempo, quando il mondo era nuovo ed Egli ci fece, disse ai nostri antenati, i primi antenati: “Ho fatto tutto quello di cui avete bisogno sulla Terra. Queste cose vi porteranno Pace e Vita, che sarà continua. In cambio vi do una semplice istruzione: che siate grati per tutto quello che usate. Mentre camminate sulla Terra, di ogni forma di vita che vedete prenderete coscienza con gratitudine. Sarete sempre grati”. Così è che il popolo continua le sue cerimonie, che esprimono gratitudine e coscienza dell’interdipendenza di tutte le cose della natura, necessarie per vivere di giorno in giorno. Pensiamo dunque a queste cose e poniamoci di fronte al nostro Creatore, il Mistero dell’intero Universo, e porgiamo il nostro saluto e ringraziamento. Haudenosaunee (Lega delle Sei Nazioni) NATIVI D’AMERICA

La fine del tempo della paura……

L’avverarsi delle dettagliate predizioni dell’antica cultura maya riguardo al periodo che va dal 1992 al 2012 del nostro calendario solleva un profondo mistero e una domanda inquietante: stiamo realmente vivendo la fine di un’era cosmica e vedremo fra sette anni l’alba di un’altra era molto diversa?
Gli scienziati non sanno cosa sta accadendo al Sole. Il 30 gennaio di quest’anno una sorprendente tempesta solare ha colpito la Terra ed ha raggiunto il suo picco massimo di radiazione solo 15 minuti dopo l’inizio di una serie di esplosioni; nella normalità ciò avviene dopo 2 ore. Secondo Richard Mewaldt, del California Istitute of Technology, è stata la piú violenta degli ultimi 50 anni. Anche la più misteriosa.
Gli scienziati credevano che queste tempeste avvenissero nella corona solare a causa dello scontro di onde associate a eiezioni di plasma. Tuttavia, questa volta sembra avere avuto origine stranamente all’interno dell’astro re, secondo quanto ha affermato il professore Robert Lin, dell’Università della California.
Gli astronomi sono rimasti perplessi. Il professore Lin -principale investigatore del satellite Reuven Ramaty High Energy Solar Spectroscopic Imager (RHESSI), ha concluso la sua dichiarazione con una frase molto significativa: “Questo significa che non sappiamo realmente come funziona il Sole”. In poche parole: l’insolito fenomeno del 30 gennaio ha polverizzato i modelli predittivi della nostra scienza.
Sorge un’altra domanda: perchè si sta verificando un’attività così intensa e anomala in questo momento? Il picco massimo di attività della nostra stella -nel suo ciclo principale di 11 anni- si è verificato nel 2000. Nel 2004 i fisici solari osservarono un’assenza totale di macchie, un fatto che preannuncia sempre l’avvicinarsi di un picco minimo di attività.

Il calendario maya termina il sabato 23 dicembre 2012, 5.125 anni dopo l’inizio dell’era del “Quinto Sole”.
Secondo le loro profezie, la causa fisica scatenante sarebbe un raggio che il Sole riceverebbe proveniente dal centro della galassia e che emanerebbe un’immensa “fiammata raggiante”, trasmettendo quella radiazione alla Terra e al resto del sistema solare. Questo evento dovrebbe precedere l’inizio di un nuovo ciclo cosmico. Secondo il loro calcolo, stanno per completarsi 5 cicli di 5.125 anni, completando una serie di 25.625 anni, un periodo che si avvicina molto a quello della “precessione degli equinozi”, conosciuto come “Anno Platonico” o “Grande Anno Egizio” e che corrisponde a un ciclo completo formato dalle 12 ere astrologiche (25.920 anni).
Secondo i Maya, ogni ciclo di 5.125 anni la Terra è stata lo scenario dell’avventura di un’Umanità –“una razza” in questo suo concetto- e si sarebbe concluso con la propria autodistruzione, susseguita da una rigenerazione portata da un successivo ciclo o “Sole”. All’inizio del quale avviene una sincronizzazione della “respirazione” di tutte le stelle, pianeti ed esseri.

La mitologia delle culture antiche più diverse tramanda la memoria di inondazioni catastrofiche che sono avvenute circa 12.000 anni fa e misteriose piogge di fuoco, oltre 5.000 anni fa, che ricercatori come Maurice Cotterell associano a una grande cometa che avrebbe sfiorato l’atmosfera terrestre. La predizione Maya descrive anche i 20 anni che precedono il primo giorno del “Sesto Sole” piuttosto dettagliatamente. Questo ciclo minore, che loro denominavano Katum, ha già consumato due terzi della sua durata totale. Ciò rende possibile verificare fino a che punto si sono compiute le loro profezie fino al momento attuale e, di conseguenza, valutare se le loro predizioni esatte meritano credibilità e quindi maggior considerazione.
L’ultimo Katum, che loro hanno denominato “il tempo del non tempo”, sarebbe cominciato nel 1992 del nostro calendario, in seguito ad un eclisse di sole che questa cultura aveva pronosticato l’11 luglio 1991 e che si è compiuto puntualmente. Per i Maya si tratta di un periodo di transizione, caratterizzato da profondi cambiamenti cosmici, tellurici e storici.
È curioso osservare che a settembre del 1994 si sono verificati forti perturbazioni nel magnetismo terrestre, con alterazioni importanti nell’orientamento degli uccelli migratori e dei cetacei insieme al funzionamento dell’aviazione.

Nel 1996, la sonda spaziale Soho scoprì che il Sole non presentava più dei poli magnetici bensì un unico campo omogeneo. Nel 1997 si verificarono violente tempeste magnetiche nel Sole. E nel 1998, la NASA individuò l’emissione di un potente flusso di energia proveniente dal centro della galassia che nessuno ha saputo spiegare.
Un’altra data importante delle profezie Maya è stata l’eclisse totale di Sole dell’11 agosto del 1999, che si verificò anch’essa puntualmente. Secondo il Chilam Balam –un libro sacro Maya- sette anni dopo l’inizio dell’ultimo Katum (1999), inizierebbe un’era di oscurità e le convulsioni della Terra –scosse, uragani, eruzioni vulcaniche – aumenterebbero sensibilmente.

Se comparati questi eventi con quelli di periodi antecedenti, troviamo un incremento spettacolare in questo periodo che i Maya hanno denominato “il tempo del non tempo”.

Ci troviamo di fronte ad una simbologia complessa che inquadra perfettamente con le profezie Maya sull’inizio del “Sesto Sole”: una nuova era che, secondo la loro predizione, significa “la fine del tempo della paura” e un’Umanità rinnovata cosmicamente, che costruirà una civiltà superiore all’odierna.
Questa convergenza di aspettative, indipendenti l’una dell’altra, che avvallano le profezie Maya è un’altra realtà da tenere in considerazione.
È inevitabile ricordare maestri come Sri Aurobindo che, insieme alla sua compagna Madre e al suo discepolo Satprem, hanno promosso una trasformazione fisiologica, convinti che in un essere umano superiore debba avvenire “il risveglio” del corpo a livello cellulare e anche negli atomi.
Aurobindo insegnó che “la luce superiore sarebbe discesa ai livelli più inferiori della natura” e avrebbe favorito l’ascensione dell’essere umano a un livello di conoscenza più elevato di quello attuale.
Potrebbe questo cambio essere attivato o favorito da questo grande evento cosmico annunciato dalle profezie Maya? Potrebbe questo salto vibrazionale dell’universo, trasmesso dall’Universo al Sole e da quest’ultimo alla terra, alimentare “la grande trasformazione” che, secondo i Maya, raggiungerà il nostro pianeta definitivamente il sabato 23 dicembre del 2012?
In qualunque caso, tutte queste profezie sono molto eloquenti per quanto riguarda il suddetto salto qualitativo nell’evoluzione della coscienza.
Il cambio cosmico crea le condizioni, ma il mutamento interiore può solo essere frutto di una decisione libera e di un lavoro interiore individuale.

In questo tempo finale dell’ultimo Katum del calendario Maya il Cielo ci mette di fronte ad un bivio: autodistruzione o trasformazione. Ci troviamo per tanto in una specie di “terra di nessuno”: una fase definitiva che non appartiene più alla vecchia era, ma che non appartiene nemmeno all’alba della nuova era che avverrà fra sette anni, quando si aprirà “la porta” cosmica di un tempo rinnovato.

Questa e’ la domanda:

L’evoluzione biologica e psicospirituale risponde ad una programmazione cosmica intelligente?

Link: http://tutto2012.blogspot.com/2009/03/la-scienza-conferma-la-profezia-maya.html

Traduzione: http://www.atinachile.cl/content/view/100490/La_ciencia_confirma_la_Profec_a_Maya.html


Capo Dan George…….l’anima di un popolo…..

I nostri figli devono andare a scuola per essere civilizzati. Lì vengono a conoscenza delle chiese. Sembra che esse siano state costruite con l’intenzione di addossarsi colpe l’uno con l’altro. Quando la gente trova da ridire sulle chiese anche Dio viene coinvolto nelle loro contese.
La chiesa di mio nonno non era costruita da uomini: quindi lui non avrebbe mai potuto insegnarmi a litigare con Dio. La nostra chiesa era la natura.
Abbiamo perso così tanto. Sebbene le circostanze fossero contro di noi, la colpa è anche nostra. Non abbiamo saputo affrontare lo shock che l’uomo bianco ci inflisse.
Sono nato in una cultura che viveva in case aperte a tutti. Tutti i figli di mio nonno e le loro famiglie vivevano in un’abitazione di 26 metri e mezzo di lunghezza, vicino alla spiaggia, lungo una insenatura.
Le loro camere da letto erano separate da una tenda composta di canne, ma un unico fuoco comune nel mezzo serviva ai bisogni culinari di tutti.
In case come queste la gente imparava a vivere e a rispettare i diritti di ognuno.
I bambini dividevano i pensieri del mondo degli adulti e si trovavano circondati da zie e zii e cugini che li amavano e non li minacciavano.
Oltre a questa reciproca accettazione, c’era un profondo rispetto per ogni cosa presente in natura che li circondasse. Per mio padre la terra era la sua seconda madre. Era un dono del Grande Spirito e l’unico modo di ringraziarlo era quello di rispettare i suoi doni.
L’uomo bianco invece ama solo le cose che possiede: non ha mai imparato ad amare le cose che sono al di fuori e al di sopra di lui.
In realtà o l’uomo ama tutto il creato o non amerà niente di esso.
La mia cultura dava valore all’amicizia e alla compagnia, e non guardava alla privacy come a una cosa cui tenersi aggrappati, poiché la privacy costruisce muri su muri e promuove la sfiducia.
La mia cultura viveva in grandi comunità familiari, e fin dall’infanzia le persone imparavano a vivere con gli altri.
La mia gente non dava valore all’accaparramento di beni privati: tale azione era disonorevole per la nostra gente.
L’indiano guardava a tutte le cose presenti in natura come se appartenessero a lui e supponeva di dividerle con gli altri e di prendere solo quelle di cui aveva bisogno. Ognuno ama dare nello stesso modo in cui riceve. Nessuno desidera continuamente ricevere.
Tra poco sarà troppo tardi per conoscere la mia cultura, poiché l’integrazione ci sovrasta e presto non avremo valori se non i vostri. Già molti fra i nostri giovani hanno dimenticato le antiche usanze, anche perché sono stati presi in giro con disprezzo e ironia e indotti a vergognarsi dei loro modi indiani.